Vantaggi e requisiti legati al Bonus Mobili 2020

Tra i vari bonus pensati per facilitare gli acquisti nella fase post covid vi è anche il Bonus Mobili 2020, che prevede una detrazione Irpef del 50% per chi acquista mobili ed elettrodomestici grandi di classe non inferiore a quella A+ (frigoriferi, congelatori, forni etc…) che saranno destinati ad arredare una casa ristrutturata.  Scopriamo quali sono le condizioni da considerare per usufruirne.

Innanzitutto la detrazione è calcolata su una spesa massima di 10.000 euro e può essere richiesta da chi ha effettuato lavori di ristrutturazione edilizia a partire dal 1 Gennaio 2019. La detrazione viene, inoltre, ripartita in 10 rate tra coloro che ne hanno diritto.

Questo significa che è possibile acquistare letti, divani, librerie, armadi, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, poltrone, credenze e apparecchi di illuminazione. Il bonus, però, non è utilizzabile per l’acquisto di tendaggi, infissi, pavimenti e mobili oggetto di restauro o che rientrano nella categoria dell’antiquariato.

Per utilizzare la detrazione è possibile pagare tramite: cd.bonifico parlante, bonifico bancario o postale ordinario,  carta di credito o carta di debito. La detrazione coinvolge, inoltre, anche gli immobili che arredano ambienti differenti da quelli ristrutturati. Il bonus è detraibile anche per chi decide di acquistare attraverso un finanziamento rateale, purché l’acquirente si doti di una ricevuta di pagamento.

Per ottenere il beneficio bisogna comunicare la spesa effettuata attraverso la dichiarazione dei redditi. La detrazione viene riconosciuta nella forma di un  rimborso fiscale Irpef. Infine, è bene ricordare che non si può usufruire del bonus se abbiamo già usufruito dell’Ecobonus, la detrazione prevista per chi effettua interventi di riqualificazione energetica. 

In linea di massima si tratta di un notevole vantaggio per chi fino al 31 Dicembre 2020 si trova ad effettuare spese su mobili, arredi ed elettrodomestici. 

Consigli e suggerimenti per scegliere un tavolo di tendenza

Lo stile, la forma e i vari tipi di materiali ci permettono oggi di fare scelte personalizzate quando dobbiamo acquistare un tavolo. Si può pensare di dare risonanza al tavolo in sé, scegliendo un articolo dal design particolare oppure di optare per qualcosa che si armonizzi con il resto dell’arredamento. Sulla scelta del materiale, in particolare, possono influire vari fattori: gusto personale, tipo di ambiente in cui dovrà essere inserito il tavolo e l’uso che se ne fa.

Per un tavolo destinato al soggiorno, usato solo in poche occasioni, si potrà preferire un design elegante e maestoso e magari optare per un materiale meno resistente, ma che premia l’estetica. In questo caso si consiglia un tavolo fisso lungo 2 metri. Un tavolo da cucina, che viene usato quotidianamente, deve essere resistente e stabile. In tal caso si può optare per un tavolo che va dai 120 cm ai 140 cm.

Lo stile prevalente oggi è quello moderno e alcuni materiali sono di maggiore tendenza rispetto ad altri. Apprezzato e all’avanguardia è, in particolare, il tavolo in grès, che si presta ad essere arricchito con finiture eleganti che ben si sposano con l’arredo contemporaneo. Il potenziale del grès è elevato, perché si tratta di un materiale resistente agli urti. Anche dal punto di vista estetico la scelta è ampia, perché lo ritroviamo con effetto ardesia, marmo, pietra o naturale

Molto in voga sono poi i tavoli con piedi centrali asimmetrici in diverse finiture, che contribuiscono a donare all’ambiente maggiore personalità. Per questioni di praticità, si scelgono spesso tavoli allungabili, perché si prestano ad ampliarsi per accogliere più ospiti. In tal caso è meglio optare per un tavolo di 160 cm allungabile fino a 240 cm.

Spesso risulta difficile scegliere la composizione di piano e base e in tal caso è meglio chiedere ad un esperto che possa orientarci verso la scelta giusta. 

Dalla cucina tradizionale all’open space, come scegliere forme e dimensioni del tavolo

I tavoli sono complementi d’arredo essenziali non solo per la loro funzione pratica, ma anche perché esteticamente possono fare la differenza nell’ambiente in cui vengono inseriti. Oggi in particolare si può contare su una vasta gamma di materiali tra i quali scegliere, ma anche le forme e il design sono alquanto variegate, al punto che a volte scegliere il tavolo giusto diventa una vera impresa. 

Cerchiamo innanzitutto di capire se ci sono delle differenze tra i tavoli destinati alla cucina e quelli destinati al soggiorno. In verità fino a qualche decennio fa questa differenza era più accentuata, oggi invece la tendenza ad unire cucina e soggiorno in un unico open space ci porta alla scelta di unico tavolo adattabile per ogni occasione.

Rispetto a questo momento c’è un prima dilemma che interroga tutti quelli che si apprestano a fare un acquisto di questo genere: che forma deve avere il tavolo? Sicuramente la scelta dipende dai gusti personali e anche dalla personalità che si vuole esprimere attraverso il proprio arredamento

Un tavolo rotondo è ideale per chi desidera creare un’atmosfera accogliente e conviviale. In genere si presta ad essere collocato al centro della stanza ed è più facile aggiungere posti a sedere. In presenza di bambini, può essere utile anche per l’assenza di spigoli – allo stesso modo del tavolo ovale – soprattutto se si trova in un ambiente non troppo ampio. 

Il tavolo rettangolare è una scelta azzeccata se, invece, lo si vuole collocare in un angolo o accanto ad una parete ed è più richiesto di solito, proprio perché è possibile disporlo in modo versatile. Il tavolo quadrato è in genere più piccolo e accoglie solo 4 posti. 

Nella scelta del tavolo è importante valutare anche le dimensioni che devono essere calcolate tenendo presenti lo spazio che abbiamo a disposizione. Va considerato anche l’utilizzo che se ne fa, cioè se il tavolo è usato da poche persone o se siamo soliti invitare a casa ospiti. Di solito per la cucina le dimensioni sono ridotte, perché i modelli vanno dai 70 cm di larghezza ai 120 di lunghezza. Quando si tratta dell’open space, invece, si possono considerare anche tavoli più larghi, purché venga garantito il passaggio scorrevole nella stanza. 

Oggi si cerca di soddisfare tutti con tavoli trasformabili, pronti a ridursi e ampliarsi in base al momento. Abbiamo i tavoli ad apertura a libro che una volta aperti diventano il doppio e quindi doppio è anche il numero dei posti disponibili. È interessante considerare anche la consolle, il tavolo allungabile che di solito presenta un design originale ed elegante. A differenza del tavolo tradizionale può essere facilmente spostato in assenza di sostegni e allunghe. 

Dopo questa panoramica su forme e dimensioni non ci resta che conoscere i diversi materiali per poter effettuare la scelta del tavolo migliore!

Welcome House: riavvio dell’attività in sicurezza per tutelarvi e tutelarci

A causa della situazione epidemiologica che ha interessato l’Italia, Welcome House ha adottato una serie di provvedimenti tesi a contenere e contrastare il contagio del Covid-19. Tutti i nostri ambienti sono stati sottoposti alla sanificazione, come previsto dal “Protocollo condiviso di regolazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro”. Inoltre, nel rispetto delle indicazioni fornite dal Ministero della Salute, sono previsti altri interventi periodici di pulizia. 

Sono state adottate anche misure igienico-sanitarie per la sicurezza dei nostri rivenditori, che sono muniti di dispositivi di protezione individuale, quali mascherina e guanti “usa e getta”. Le mascherine vengono indossate in conformità con le direttive dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Le scrivanie dei nostri operatori sono state collocate a distanza di 5 metri l’una dall’altra. 

Anche l’accesso e l’accoglienza presso il nostro showroom viene regolamentato per evitare assembramenti. Si effettua, dunque, sempre nel rispetto delle norme di distanziamento interpersonale e tenendo conto della distanza di un metro o un metro e mezzo. Per l’accesso dei fornitori esterni, invece, sono state adottate procedure di ingresso alternato per ridurre il contatto con gli operatori interni al negozio.

All’interno del locale sono presenti detergenti per le mani per dare ai lavoratori la possibilità di igienizzarsi facilmente. Favoriamo inoltre, laddove è possibile adottarle, tutte le operazioni effettuabili a distanza: è il caso delle prenotazioni telefoniche e dei pagamenti digitali.

Nonostante i presidi adottati e la regolamentazione di distanza, sarà nostra premura accogliervi come sempre nel migliore dei modi, ascoltare le vostre richieste e darvi un valido supporto nella scelta della soluzione d’arredo che state cercando. 

Il comfort si rinnova: addio ecopelle, benvenuto hydrocare!

Scegliere un divano significa valorizzare un angolo della casa dedicato al nostro comfort, ma anche a quello dei nostri ospiti. Si tratta, allora, di una scelta che va fatta con cura, tenendo conto non solo dell’aspetto estetico e di arricchimento dell’arredo, ma anche e soprattutto della sua funzionalità. Proprio questo elemento deve aver favorito negli ultimi anni il successo dei divani rivestiti con tessuto hydrocare, cioè idrorepellenti, a discapito di quelli in ecopelle.

Il divano in ecopelle, come ci suggerisce la parola, viene realizzato con pelle animale, ma nel rispetto di un protocollo che favorisce il basso impatto ambientale. Si tratta di un rivestimento difficile da reperire e per questo decisamente più costoso di altri. Veniva molto apprezzato fino a poco tempo fa, per la capacità di resistere allo sporco e al grasso. Richiede, però, una manutenzione accurata, per far sì che la pelle non si rovini.

Il rivestimento idrorepellente di poltrone e divani, invece, è riuscito a tenere insieme, da un lato, la comodità e la morbidezza e, dall’altro, le caratteristiche di resistenza. Ciò è stato possibile grazie all’utilizzo di nanotecnologie, che consentono al tessuto di respingere le macchie, ma allo stesso tempo lo rendono piacevole al tatto. Il tessuto idrorepellente protegge il nostro divano da caffè, olio, vino e altri liquidi.

Un aspetto positivo è dovuto proprio al fatto che questo tipo di tessuto ci consente anche di risparmiare sui costi della lavanderia. Per eliminare il liquido rovesciato su di esso, basta utilizzare un panno asciutto o carta assorbente da cucina e passarlo sulla zona interessata. La macchia sparirà di colpo senza lasciare aloni, perché il liquido non penetra nel tessuto, ma rimane in superficie. Se questo non basta, teniamo presente anche altre importanti caratteristiche tipiche del rivestimento idrorepellente, cioè il fatto che è anche asciutto, traspirante, anallergico e antibatterico.

Rispetto alla fase di pulizia, è bene tenere presente l’utilizzo di prodotti neutrali; mentre per rimuovere la polvere o il terriccio asciutto basta utilizzare l’aspirapolvere. Tutte queste proprietà rendono il tessuto resistente all’usura e quindi permane a lungo nelle stesse condizioni iniziali. Per questo rappresenta la soluzione ideale se la casa è vissuta a tutto tondo dai suoi abitanti.

Ante in legno ed in vetro: dalla cucina calda e accogliente a quella chic e raffinata

Continua il viaggio alla scoperta dei materiali che possono costituire le ante delle nostre cucine. Si tratta, infatti, di una scelta non scontata, soprattutto perché ogni materiale ha delle caratteristiche specifiche e quindi la preferenza per l’uno o l’altra tipologia di anta risponde a dei criteri ben precisi. 

Se le ante in laminato e laccato sono oggi molto in voga per le cucine moderne, per quelle più classiche si opta di solito per le ante in legno impiallacciato. Sono ideali per chi ama lo stile tradizionale e desidera per la sua cucina un’atmosfera calda e accogliente. Il materiale è presente in moltissime tonalità differenti, tra queste ritroviamo: noce, pino, castagno, ciliegio, rovere, frassino e acero. 

Il legno è considerato anche un materiale “vivo”, perché in qualche modo interagisce con l’ambiente circostante: se c’è umidità tende ad assorbirla e se non c’è tende a rilasciarla. Proprio per questo richiede una maggiore cura e in fase di pulizia è meglio prediligere un panno umido con una piccola dose di detersivo neutro.

Le ante in vetro, invece, sono ideali per chi desidera rendere l’ambiente più luminoso. Si adattano ad ogni contesto e possono essere personalizzate in base al tipo di arredamento. In questo caso si parla perlopiù di vetro temperato, cioè le ante sono composte da un frontale in vetro che viene fissato ad un telaio in alluminio. 

Grazie a questa combinazione, in caso di rottura il vetro non risulta tagliente perché tende a sbriciolarsi. È disponibile sia in versione lucida che satinata ed in entrambi i casi dona un tocco di eleganza e raffinatezza all’intero arredo. 

Anche il vetro materico, che si ottiene dalla presenza di una verniciatura decorativa sul retro e rievoca al tatto la pietra grezza, viene spesso scelto per impreziosire l’arredo. La manutenzione del vetro richiede una particolare attenzione. È importante evitare i graffi e utilizzare prodotti specifici per la pulizia. 

Insomma la scelta delle ante deve essere ponderata non solo in base ai propri gusti, ma anche alle condizioni dell’ambiente in cui viene inserito perché, come abbiamo visto, a seconda dei casi questo può fare la differenza. 

Per le tue ante da cucina scegli il materiale giusto: laminato super resistente o laccato sempre lucido

Scegliere una cucina non è affatto semplice, anche quando è stata già presa la decisione tra stile classico e moderno, orientandosi verso quest’ultima. Una cucina infatti si caratterizza, oltre che per il design, soprattutto per la scelta del materiali che la compongono. Col fine di facilitare la vostra scelta, vi parliamo allora di due materiali molto apprezzati per le ante da cucina: il laminato e il laccato

Il laminato ha le sembianze del legno, perché è costituito di base da un pannello HDF (high-density fiberboard) di fibre di legno al quale viene poi applicato un rivestimento. Tra le tipologie più note ricordiamo il laminato HPL, acronimo di High Pressure Laminate, che si ottiene dalla pressoinfusione di più strati di fogli combinati insieme. Tale processo lo rende particolarmente stabile e compatto.

Le ante in laminato risultano leggere e al tempo stesso molto resistenti ai graffi, all’usura, agli agenti chimici e ai solventi organici. Inoltre, il laminato non scolorisce ed è impermeabile, quindi non teme né vapore né acqua. In commercio è disponibile in varie finiture: opaca, lucida, liscia, goffrata (che dona un effetto ruvido) e infine ad effetto legno. Presenta un’alta resistenza anche rispetto a gas e fumi nocivi.

Un altro vantaggio di questo materiale riguarda la manutenzione, che può essere facile da eseguire, perché basta adoperare un sapone qualsiasi ed un panno umido. Sono, invece, sconsigliati prodotti che contengono sostanze abrasive, acetone o detersivi in polvere.

Il laccato si ottiene, invece, verniciando il pannello ligneo e in base alla verniciatura può essere: a poro aperto, che lascia intravedere la base del pannello; a poro chiuso, se quest’ultimo viene completamente ricoperto. In questo caso la finitura può essere opaca, lucida o semilucida, metallizzata e goffrata. 

Un punto forte del laccato è che, soprattutto nella versione lucida, ha una grande capacità di riflesso della luce e questo contribuisce anche a modificare la percezione degli spazi ristretti che appaiono più ampi. Le ante laccate oltre ad una resa molto brillante sono anche impermeabili. 

Il laccato è anche abbastanza delicato, pertanto è preferibile non esporlo direttamente ai raggi del sole o ad altre fonti di calore. È pur vero che oggi la variazione cromatica è molto limitata, grazie all’utilizzo di vernici di alta qualità. In caso di scoloritura basta comunque un piccolo ritocco di vernice per rendere di nuovo l’effetto iniziale. Per la pulizia del laccato è meglio evitare ogni prodotto aggressivo o con proprietà abrasive e optare per acqua e detergente neutro.

Se dunque il laminato è più resistente, il laccato ha una resa estetica migliore. Entrambi si prestano a soddisfare ogni richiesta, perché disponibili in una vasta gamma di colori che li rendono personalizzabili secondo il proprio gusto.

Piano cucina: quale top è quello giusto?

La scelta del cosiddetto “top”, cioè del piano cucina, viene fatta di solito con accuratezza e attenzione. Si cerca solitamente di coniugare tre elementi: funzionalità, estetica ed esigenze soggettive di chi andrà ad utilizzarlo.

Proprio per rispondere a tutte le tipologie di richieste, è possibile scegliere tra diversi materiali, anche considerando la conformità con il resto dell’arredamento.  In questa sede analizzeremo HPL, Dekton e Silestone, tre materiali che presentano singolarmente dei caratteri peculiari che li contraddistinguono dagli altri. 

Il laminato HPL è, ad esempio, molto versatile dal punto di vista espositivo, grazie alla possibilità di essere assemblato in diverse modalità. Pertanto risulta più indicato per le cucine realizzate con un arredamento moderno.

 Tra i suoi punti forti ritroviamo la resistenza all’usura e al vapore, data dalla combinazione di strati di fibre di cellulosa con le resine termoindurenti che lo compongono. A differenza di altri piani cottura, inoltre, riesce a resistere anche fino ad una temperatura di 180°.

Se oltre alla resistenza termica ci spaventano anche graffi e macchie, allora la scelta migliore è il Silestone. Il materiale nasce dalla composizione di lastre di quarzo naturale che, oltre a rendere compatto e forte il top, lo rendono anche esteticamente gradevole.

Grazie alla durezza del quarzo, di cui è composto per il 90%, il Silestone resiste anche agli acidi. Si tratta di una superficie che tende, inoltre, a preservare la sua brillantezza nel corso del tempo e garantisce una protezione antibatterica attiva. Il Silestone presenta tra le altre cose anche una bassa porosità, cioè l’assorbimento dei liquidi è pari a zero.

Infine troviamo il Dekton, altamente tecnologico e innovativo, che nasce da un processo di sinterizzazione e si realizza combinando materiale ceramico, quarzo e vetro. La superficie è ultracompatta ed è pensata per resistere ai raggi ultravioletti, ai graffi e alle abrasioni. Per questo si adatta bene alle superfici che si trovano all’esterno.

 Il Dekton resiste presenta anche un’elevata resistenza a macchie, graffi e  temperature estreme. Può essere, infatti, situato all’interno di un ambiente freddo oppure utilizzato come base d’appoggio di utensili caldi. Sul mercato è disponibile in differenti texture e svariati modelli di design, tutti adattabili alle esigenze dei clienti.

Detto ciò, non ci resta che scegliere quello più affine ai nostri gusti e necessità, purché si tenga presente che il suo utilizzo è indispensabile per uno dei momenti più attesi e importanti della nostra quotidianità: la preparazione di una gustosa pietanza culinaria.

Abbattitore o congelatore? Scopri come scegliere quello giusto

Congelare o surgelare? Bel dilemma! Commettiamo, infatti, spesso l’errore di confondere l’abbattitore col congelatore, ma pur essendo due elettrodomestici utili hanno funzionalità diverse. Per fare chiarezza sul significato di questi termini, iniziamo col differenziare l’attività del congelare con quella del surgelare.

Nel primo caso utilizziamo il congelatore, che ha il compito di portare gli alimenti a temperatura inferiori a -15 °C. In questo caso all’interno dei cibi si formano dei grandi cristalli di ghiaccio, che comportano una perdita delle sostanze nutritive. Si tratta di un’operazione che di solito effettuiamo a casa, per preservare alimenti che non consumiamo al momento. 

Nel secondo caso adoperiamo, invece, il surgelatore, che porta i cibi ad una temperatura di -18 °C. Il vantaggio è stavolta che le proprietà nutritive si mantengono integre, perché i cristalli di ghiaccio sono decisamente più piccoli. Il surgelamento, dunque, è un processo adoperato nel settore industriale e deve seguire una normativa ben precisa. 

Veniamo adesso all’abbattitore, il più moderno tra gli elettrodomestici citati, che a differenza degli altri è in grado di mutare nel giro di 3-4 ore la temperatura degli alimenti (da 0°C a -40 °C). È, inoltre, particolarmente indicato per chi decide di conservare il pesce che poi sarà mangiato crudo. Non a caso viene, infatti, adoperato soprattutto nell’ambito della ristorazione giapponese, perché è in grado di eliminare i batteri presenti nel pesce.  

Anche in questo caso le caratteristiche organolettiche vengono conservate e, per giunta, la capacità di passare velocemente da una temperatura all’altra consente al prodotto di non perdere peso né subire alterazioni.

Tra l’altro, grazie alla tecnologia Coldline, oggi l’abbattitore è multifunzionale perché può:

  • raffreddare i prodotti velocemente;
  • favorire la micro-cristallizzazione dei liquidi;
  • cristallizzare il cioccolato;
  • decongelare rapidamente.

In definitiva, congelatore, surgelatore e abbattitore lavorano con le basse temperature, ma le loro caratteristiche peculiari ne diversificano l’utilizzo di non poco. Il congelatore permette di raggiungere la temperatura idonea alla conservazione in circa 10/12 ore (tempo in cui il prodotto perde molte proprietà nutritive). L’abbattitore, invece, ha la capacità di portare i cibi a bassa temperatura in molto meno tempo, conservando di conseguenze le proprietà nutritive del prodotto. 

Nella società odierna in cui sia lui che lei lavorano e si ricorre sempre più spesso ai cibi congelati, ecco che entra in azione l’abbattitore! Ormai obbligatorio per i ristoranti è adesso pronto ad entrare anche nelle case degli italiani. 

Il congelatore permette di raggiungere la temperatura idonea alla conservazione in circa 10/12 ore (tempo in cui il prodotto perde molte proprietà nutritive). L’abbattitore, invece, ha la capacità di portare i cibi a bassa temperatura in molto meno tempo, conservando di conseguenze le proprietà nutritive del prodotto.

Nella società odierna in cui sia lui che lei lavorano e si ricorre sempre più spesso ai cibi congelati, ecco che entra in azione l’abbattitore! Ormai obbligatorio per i ristoranti è adesso pronto ad entrare anche nelle case degli italiani.

Rivoluziona la tua cucina con il forno 2.0

L’idea del forno da cucina che assomiglia ad una piccola scatola in cui inserire alimenti da riscaldare o cucinare deve lasciare spazio ad una nuova idea, in cui si combinano elementi che un tempo pensavamo impensabili per questa tipologia di elettrodomestico. Tecnologia innovativa, multifunzionalità ed interfaccia intuitiva sono, infatti, le caratteristiche che oggi connotano il forno touchscreen che potremmo definire anche “2.0”.

Ebbene sì, alla stregua di molti altri elettrodomestici presenti in cucina, anche il forno diventa altamente tecnologico.  Nasce con l’obiettivo di facilitare la vita non solo a chi ha poco dimestichezza con la preparazione di cibi, ma anche a chi desidera che dalla preparazione all’esecuzione della pietanza tutto risulti impeccabile. 

Con il forno touchscreen, infatti, è possibile usufruire di diverse opzioni che contribuiscono a velocizzare la scelta del pasto e a migliorare la resa se non si è proprio esperti ai fornelli. Questo è possibile perché tutti i comandi del forno sono racchiusi in una tastiera affine a quella dello smartphone. Senza considerare che tra quelli presenti in commercio ci sono anche forni gestibili direttamente da mobile, grazie alla presenza di un’applicazione pensata ad hoc. 

In linea di massima, però, l’intervento umano è quasi un supplemento, se teniamo conto del fatto che la cottura del cibo è quasi totalmente gestita dall’apparecchio, in alcuni casi persino quando è spento. 

Tra i modelli di touchscreen che si trovano sul mercato italiano spicca il Watch & Touch di Candy, che si caratterizza per:

  • i 19 pollici di schermo al 100% touch; 
  • i video tutorial di ricette;
  • l’app Candy simply-Fi per controllare anche a distanza la cottura;
  • i 70 programmi che riguardano combinazioni tra tempi e tipi di cottura; 
  • la possibilità di creare un elenco contenente i programmi di cottura che preferiamo;
  • l’utilizzo manuale per chi non necessita delle funzionalità avanzate. 

Cucinare, dunque, non sarà più una fatica se al vostro fianco avrete un forno touchscreen. Che la rivoluzione casalinga abbia inizio!

 

 

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